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Sala d’attesa – #13
Siete seduti ad aspettare il vostro turno dal dentista e le riviste di gossip non vi esaltano? Dovete attendere che il meccanico ripari la vostra auto e sapete che è inutile sfogliare il giornale alla ricerca di auto usate perchè sai che non la cambierai? La coda in posta si è ridotta ad una partita infinita ai giochini sul cellulare?
Prenditi un break come si deve e leggi uno di questi 15 articoli! Assicurato al 100%, la noia non sarà più un problema.
THOR CONTRO HULK IN UN NUOVO VIDEO INEDITO PER THOR: RAGNAROK
Uno dei film di supereroi Marvel più atteso per questo 2017 è senza dubbio “Thor: Ragnarock“, che vedrà il dio del Valhalla alle prese con civiltà distanti da quelle di Asgard e della Terra. La parte più interessante sembra essere lo scontro che avverrà con Hulk, suo alleato negli Avengers e in questo film… beh, dovremo scoprirlo al cinema!
OLD MAN LOGAN: DAL FUMETTO AL CINEMA
I film di supereroi, che da anni hanno invaso le sale cinematografiche, hanno sempre una matrice di riferimento: le storie pubblicate sui fumetti. Nel caso di “Logan“, i riferimenti dalla carta sono diversi ed hanno dato vita ad un prodotto che, nonostante non si identifichi in nessuna delle storie cartacee di Wolverine, dà una chiusura dignitosa al personaggio cinematografico incarnato da Hugh Jackman.
WILD, WILD WILT
Immergiamoci nella storia di uno dei giocatori che hanno fatto la storia della NBA: Wilt Chamberlain, o se preferite Mr. 100 punti. Un giocatore talmente dominante che sui record di squadra dei Warriors hanno dovuto dividere tra quelli con e senza di lui. Impressionante, quanto la sua vita.
UNA RIVOLUZIONE CHIAMATA FAB FIVE
A 25 anni dalla loro storia, Ultimo Uomo ha raccontato in un articolo le vicissitudini dei Fab Five: il quintetto universitario più celebre ad aver calcato il parquet. La storia di un progetto sportivo che ha dato tanto ai Michigan Wolverines e di cui se ne parla a lungo come la nascita di un nuovo modo di intendere il basket.
JAAP STAM E’ IL TECNICO RIVELAZIONE IN INGHILTERRA
La seconda serie inglese di quest’anno è probabilmente una delle migliori degli ultimi anni. In Championship c’è un buon mix tra nobili decadute, squadre rivelazione e soprattutto tecnici alle prime armi che portano idee innovative. Tra questi c’è l’ex difensore olandese che con il suo Reading sta provando la risalita nella massima serie.
IL LIMBO DI MOURINHO
“A chi sta in alto è più facile che la caduta faccia danno“. (Publilio Siro)
Le ultime stagioni tormentate di Josè Mourinho si possono riassumere con questa citazione, anche se la fase di caduta sembra finita. Alla sua prima stagione sulla panchina del Manchester United si sta rialzando poco alla volta, rinunciando pezzo a pezzo al suo credo calcistico.
LA NORMALE FIGURACCIA DELL’ARSENAL
La sfida tra Arsenal e Bayern Monaco è ormai un classico della Champions League. Come è un classico che i bavaresi facciano fuori dal torneo i Gunners: in questi anni Wenger non ha ancora capito come affrontare i tedeschi. E la gara di andata di quest’anno è stato l’emblema della resa del club inglese.
LA PARTITA PIU’ PAZZA DELL’ANNO?
Ci fosse un premio per la partita più bella dell’anno, la sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League tra Manchester City e Monaco avrebbe già la coccarda di prima classificata. I Citizens sono riusciti a limitare solo in parte la straripante potenza di fuoco monegasca, che nella sfida di ritorno non ha lasciato scampo a Guardiola ed i suoi.
PERCHE’ IL MONACO SEGNA TANTISSIMO
Il Monaco di Jardim è una macchina da gol inarrestabile. Ai primi di febbraio ha già superato le 100 reti, mentre ad oggi si trova primo in League 1 e con un piede nelle semifinali di Champions League. Sporchiamoci le mani con i numeri per capire da dove viene questa vena realizzativa straripante.
LA LEGGE DEL PIU’ FORTE
Sembra passato un campionato dalla vittoria dell’Inter per 7-1 contro l’Atalanta, ed invece era solo un mese fa! Lasciando perdere il presente, questa analisi permette di capire come le due squadre si siano fronteggiate e siano stati i padroni di casa ad emergere in un incontro preparato al meglio.
I MIGLIORI 20 CALCIATORI ITALIANI DI SEMPRE, SCELTI DALLA GAZZETTA
Ricordando i giocatori che hanno fatto la storia del calcio, spesso ci si dimentica degli azzurri che fanno parte di questo gruppo. La Gazzetta dello Sport ha stilato una classifica, raccolta in una galleria di immagini da Il Post, dei venti giocatori che hanno fatto la storia di e con l’Italia.
VENEZIA RIAFFIORA
Anche Joe Tacopina è riuscito a trovare il suo posto nel calcio italiano. Dopo i tentativi naufragati di far parte delle proprietà di Roma e Bologna, l’avvoccato americano ha trovato nel Venezia la squadra giusta. Gli investimenti di livello stanno portando gli arancioneroverdi subito a risalire le categorie e, cosa che sembrava impossibile fino a qualche anno fa, di nuovo in Serie B. Ma c’è da scommettere che sarà solo l’ennesima tappa intermedia.
LA RAPIDA ASCESA DEL GENIO DI CONOR McGREGOR
In questi ultimi anni si è affermato come uno dei migliori combattenti: il suo stile furioso e letale insieme alla sua lingua tagliente ed il comportamento sempre sopra le righe si stanno abbattendo su tutti i ring come un tornado. Questo articolo è un ottimo modo per scoprirne la storia e ripercorrerne la carriera fino ad oggi.
IL MONOLOGO DI LUCA E PAOLO A SANREMO 2017
Sempre dall’ultima edizione di Sanremo, anche questo pezzo del duo genovese. I loro lavori fanno sempre ridere con quella nota amara di fondo, che fa riflettere sull’argomento che trattano. In questo caso si parla di paura, ma come presto capirete si parla di molto di più.
PAOLA CORTELLESI E ANTONIO ALBANESE OSPITI A SANREMO 2017
In promozione per il loro ultimo film assieme – “Mamma o Papà?” – i due attori comici si sono presentati sul palco dell’Ariston con una canzone d’amore. Un amore piuttosto complesso, ma sempre di amore si parla! E soprattutto si sorride con due interpreti comici (di cui uno anche musicale) eccezionali.
15 squadre di calcio che hanno cambiato logo nel 2016
Non c’è due senza tre, e dopo gli articoli per le annate 2014 e 2015, ,anche questo 2016 merita un post sui cambi di logo effettuati dalle squadre di calcio.
Stiamo trattando 15 cambi di logo di diverse società, per lo più coinvolte in un processo di ammodernamento del loro aspetto.
Per non fare torto a nessuna delle squadre presenti, andrò in rigoroso ordine alfabetico.
La scelta della società cinese alla guida dell’Atletico Madrid di cambiare logo non è stata vista di buon occhio da parte dei tifosi spagnoli. La rivoluzione a dire il vero non è eccessiva.
I contenuti sono gli stessi, così come i colori e le forme che vengono solamente arrotondate. Il problema sorge nell’orso e nel corbezzolo, simboli della città di Madrid ed inseriti nello scudo dei colchoneros. A differenza di come vuole la tradizione, l’animale non è più attaccato all’albero e per i supporters iberici questa è una grave mancanza.
BARI
Secondo cambio di stemma per il Bari in due anni. Con l’addio di Paparesta alla presidenza dei galletti, il nuovo patron Giancaspro ha voluto dare luce ad un nuovo simbolo che desse orgoglio e senso di appartenenza ai tifosi biancorossi.
Con questo proposito è nato il nuovo logo: un ovale a metà tra bianco e rosso, che ospita un galletto rampante che sormonta un pallone da calcio vecchio stile ed è affiancato dalla denominazione del club. Molto semplice e ad effetto, ma dati i tempi moderni si poteva ambire a qualcosa di meglio.
Un cambio decisamente in meglio per il Brentford, squadra di Championship inglese che ha deciso di rinnovare il proprio look.
Il lavoro di semplificazione fatto in questo caso è degno di nota: molti erano i simboli che rappresentano la squadra di Londra, ma la scelta è ricaduta sull’ape che è il più simbolico tra tutti quanti. Nella sua storia ultra centenaria il Brentford ha cambiato più volte il logo e la configurazione circolare non è la prima volta che appare, così come l’insetto unico protagonista. Un’innovazione nel segno della storia.
Altro rinnovamento, stavolta nella Ligue 1, che riprende un vecchio tema caro al club della Normandia. I rossoblu sono sempre stati legati al simbolo del vichingo, tanto da richiamarlo in passato con la tipica imbarcazione nordica.
Stavolta invece il riferimento è diretto, con il volto barbuto di un soldato che veste un elmo cornuto, inserito al centro di uno stemma coperto coi colori sociali del club.
Decisamente uno stravolgimento non necessario, quello avvenuto per il Genk. La squadra belga, che negli ultimi anni si sta affacciando sempre più spesso anche nelle competizioni europee, ha deciso di ammodernare la sua immagine, ma non proprio per il meglio.
Nel nuovo stemma campeggia una G gigante, che va a coprire uno sfondo a righe azzurro tono su tono. Fosse una squadra appena nata potrebbe starci, ma un club con tanta storia come questo avrebbe dovuto puntare più in alto. Quanto meno fare un riferimento al logo precedente: non è chiaro cosa rappresenti, ma almeno è unico!
Questa squadra israeliana è da poco che si è affacciata al calcio che conta, facendo subito il botto passando il girone di Europa League in un girone assieme a Inter, Sparta Praga e Southampton.
Per quanto riguarda il logo, i biancorossi sono passati ad una composizione più compatta negli elementi che richiamano lo stemma cittadino, oltre ad inserire il nome anche con l’alfabeto latino e non solo in ebraico.
Un miglioramento a metà quello dei campioni di Bulgaria. I verdi di Razgrad, dopo gli ultimi cinque anni di vittorie in campo nazionale ed apparizioni nelle competizioni europee, hanno deciso di rinnovare la propria immagine con qualche difficoltà.
Anche se difficile da comprendere, il logo precedente era unico nella forma ed estremamente identificativo. Con il cambio, ora lo stemma del Ludogorets ha preso una forma più classica (ma sempre originale) aggiungendo un aquila al centro realizzata un pò grossolanamente. I grafici che hanno lavorato su questo logo potevano fare molto meglio.
Club turco di fondazione recente, nato dalle ceneri del Ankaraspor, formazione ritiratasi dopo l’accusa di presunti legami illeciti con il Ankaragücü. La nuova società ha quindi dovuto cambiare nome e logo, ricambiandolo però dopo quasi due anni.
La trasformazione è sottile, ma sostanziosa: i colori principali rimangono viola, bianco e oro ed i disegni di contorno sono stati resi più compatti e chiari per essere distinguibili anche a distanza.
Ennesimo cambio di logo per il Parma dopo quello dello scorso anno. Dopo la rapida risalita in Lega Pro, il club emiliano passo dopo passo si sta riappropriando della sua storica identità.
Il nome ufficiale è ancora Parma Calcio, ma ora il vecchio logo è tornato. Uno scudo semplice, metà con croce nera a sfondo bianco e metà a strisce verticali gialle e blu. Tutto è pronto per riaccogliere i crociati nei livelli più alti del campionato italiano.
Voliamo in Messico per analizzare il nuovo logo del Puebla, che ha scatenato qualche polemica tra i tifosi. A parte qualche modifica, per molti anni i sostenitori de La Franja hanno visto sul logo della loro squadra campeggiare la banda diagonale azzurra, loro simbolo storico.
Ora invece lo stemma fa molto più riferimento al logo della città (Puebla de Zaragoza) con gli angeli protagonisti, mentre la banda viene ridimensionata e legata in un angolo. A parte il pallone fiammeggiante in cima, il lavoro di grafica è ben fatto. Peccato per non aver mantenuto la tradizione.
Il continuo sali scendi tra la Premier League e la Championship non sta facendo tanto bene al Queens Park Rangers, società inglese in mano al patron malese Tony Fernandes e che, nonostante i grossi investimenti negli ultimi anni, non riesce a trovare il suo posto tra i top club.
Intanto il club ha deciso di lasciare lo sfarzoso logo che utilizzava negli ultimi anni per tornare ad uno vecchio stile, circolare e con l’acronimo del club al centro. Questa nuova riedizione, uscita vincitrice in una votazione a quattro tra i tifosi, sembra essere quella più vicina a quella di un club di vertice.
Decisamente un grosso cambio per il Royal Excel Mouscron, squadra belga che negli ultimi anni è emersa attraverso bancarotte e fusioni. Ora non naviga in buone acque nella Jupiler Pro League, ma solo per quanto riguarda la classifica.
Lo stemma utilizzato dal club negli ultimi anni non è molto esaltante, ed il cambio deciso lo scorso anno è stato un netto passo in avanti. Per alcuni versi ricorda quello dell’Ancona, ma il bordo nero e le sfumature gli danno un look assolutamente originale.
Direi che, a mani bassissime, il nuovo logo del Rubin Kazan è senza dubbio il migliore introdotto nel 2016. Quello precedente, anche lui piuttosto recente, aveva spunti molto buoni: lo sfondo di rubino, sia nei colori che nel pattern, sia nella figura dello Zilant, l’animale metà drago e metà viverna simbolo della città di Kazan.
Con il nuovo stemma il risultato è molto più pulito: linee nette, colori semplici e decisi, forme accattivanti sia per il font sia per lo Zilant. Manca solo che realizzino una maglia decente e sarà uno dei miei prossimi acquisti.
Questo è un caso straordinariamente curioso. Lo Sheffield Wednesday è una formazione inglese che milita in Championship ed acquistato nel 2014 dal tycoon thailandese Dejphon Chansiri. Il suo obiettivo è quello di portare i gufi in Premier League entro il 2017, anno in cui si festeggeranno i 150 anni del club. Lo scorso anno la squadra ha perso i Playoff in finale e quest’anno permane nelle posizioni di vertice.
Cos’è successo però con il logo? Nel tentativo di rinnovare l’immagine del club, Chansiri ha deciso di recuperare il logo che lo Sheffield Wednesday ha utilizzato dal 1956 al 1972. Per quanto sia molto ben fatto, è ben lontano da essere assimilabile ad uno dei loghi moderni ed accattivanti di oggi.
Per l’ultimo logo scendiamo nella Serie D italiana, in una città sportivamente più famosa per il basket che per il calcio. La Vis Pesaro fino allo scorso anno usava come stemma una versione modificata dello scudo cittadino, riportante anche l’anno di fondazione del club (1898).
Ora la squadra marchigiana ha un logo nuovo di zecca, dove gli elementi principali sono una V rossa che occupa buona parte dello stemma ed un pallone antico, a simboleggiare la storia centenaria del club.
Dopo aver visto questi cambi di logo, voi cosa ne pensate?
Secondo voi qual è il migliore tra i nuovi stemmi?
Il LOSC Lille cambia casa e pelle
Di solito eventi del genere accadono per eventi particolari come un certo numero di anni dalla nascita o l’anniversario di qualche vittoria importante. Invece non c’è nessun motivo particolare per gli stravolgimenti che ci saranno a Lille. O meglio, nel Lille.
Il nome intero è Lille Olympique Sporting Club Lille Métropole, in breve LOSC Lille Métropole, per gli amici Lille (e in italiano Lilla). La società del nord della Francia ha deciso, per la stagione 2012-13, di rinnovarsi completamente.
In primis è stato costruito per la prossima stagione il nuovo stadio: il Grand Stade de Lille Metropole. La nuova casa dei Mastini è una struttura polivalente, che sarà usata anche per altre competizioni sportive oltre al calcio e per concerti, dovuto soprattutto alla copertura semovibile. Si vede al primo colpo che la struttura è di nuova generazione, un lavoro importante che premierà il Lille e l’ospiterà per la prossima Champions League.
Ma non solo lo stadio nuovo! Il Lille infatti ha commissionato all’agenzia francese Dragon Rouge la realizzazione del nuovo stemma.
Il lavoro dei francesi racchiude sia le radici storiche del club sia elementi moderni. Lo scudo è diviso in due parti, sfalsate tra di loro: la parte sinistra c’è un mastino stilizzato, simbolo del club; nella parte destra una fiamma, a rappresentare la passione dei tifosi e un giglio, simbolo della città. I colori delle due parti sono il rosso e il bianco per la sinistra e il bianco e il blu per la destra; la suddivisione rimanda ai due club che si unirono nel 1944 per dare i natali al Lille: Olympique Lillois (rosso-bianco) e SC Fives (bianco-blu). Il tutto è sormontato dal nome del club, “LOSC LILLE“.
Qui di lato potete vederlo su sfondo rosso, mentre a questo link c’è il video dove viene mostrata la creazione del logo.